La comunicazione
La Comunicazione si potrebbe definire come una “spinta”, esistente nell’intera umanità; senza di essa non si sarebbe sviluppato l’uso di segnali e di codici esistenti, la molteplicità di tante lingue, l’universalità umana del linguaggio, il coinvolgimento linguistico di tutto il corpo. L’uomo per comunicare dispone di svariati sistemi, ma quello linguistico è quello più utilizzato.
Attraverso il Linguaggio possiamo esprimere ciò che è nella nostra mente, quello che percepiamo e ci rappresentiamo del mondo interno o esterno, nei vari momenti della nostra vita.
Possiamo parlare “tra” di noi, “di” noi, “a” noi; il Linguaggio è un modo per rappresentare a se stessi e agli altri delle informazioni.
In questo senso è la capacità di avvalersi di un codice e, nel caso dell’uomo, di avvalersene in modo produttivo.
Ma cosa avviene quando queste capacità, non si sviluppano secondo le linee evolutive?
Ecco che le difficoltà comunicativo linguistiche trovano un valido interlocutore: il Logopedista.
La logopedia si occupa della prevenzione, della valutazione funzionale, della cura e della riabilitazione delle patologie del linguaggio e della comunicazione in età evolutiva, adulta e geriatrica. (D.M. del Ministero della sanità 14 settembre 1994, n. 742 e successive modificazioni ed integrazioni)
L’attività del Logopedista è volta all’educazione e alla rieducazione di tutte le patologie che provocano disturbi della voce, della parola, del linguaggio orale e scritto e degli handicap comunicativi. In situazioni di dubbio o francamente patologiche, in riferimento alla diagnosi, elabora anche in équipe multidisciplinare con figure professionali quali il neuropsichiatra infantile, lo psicologo, il neurologo, l’otorino e il foniatra il bilancio logopedico volto all’individuazione e al superamento del bisogno di salute, pratica autonomamente attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità comunicative e cognitive, utilizzando terapie logopediche di abilitazione e riabilitazione della comunicazione e del linguaggio orale e scritto. Inoltre propone l’adozione di ausili, ne addestra all’uso e ne verifica l’efficacia, svolge attività di counseling per il paziente e i suoi familiari o per le agenzie sociali della famiglia, della scuola, delle istituzioni presenti sul territorio.
Le principali aree d’intervento del logopedista sono rivolte verso i disturbi foniatrici e/o respiratori come disfagia, disfonia, disartria, deglutizione atipica, sordità; nei disturbi neuropsicologici quali afasia, aprassia, agnosia, ritardi di sviluppo del linguaggio; nei disturbi fonologici, nei disturbi di apprendimento della lettura e della srittura e del calcolo; nei ritardi mentali, nei disturbi di attenzione con o senza iperattività; nei disturbi neurocomportamentali per traumi cranici, eventi patologici cerebrali, malattie degenerative (Sclerosi laterale amiotrofica, amiotrofia spinale, distrofia muscolare, alzhaimer, parkinson); nell’autismo e nella sindrome di asperger; nella demenza.
Le patologie di competenza logopedica sono:
- disturbi specifici di linguaggio (dislalie funzionali di varia origine, fonologici, disprassia articolatorie, dispercezioni uditive e visive, disturbi semantici, disturbi morfo-sintattici, pragmatici)
- disturbi secondari di linguaggio
- disturbi specifici degli apprendimenti ( dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia) e learning diseases
- disturbi della pronuncia da cause organiche del vocal tract (deglutizione atipica, insufficienze velo-faringee, ipotonia muscolare, disprassie)
- disturbi della fluenza (balbuzie)
- Disturbi della masticazione e deglutizione
- disturbi della voce da cause disfunzionali (ipercinesie, incoordinazioni fonorisonanziali o pneumofoniche) o organica (noduli, granulomi, lesioni intracordali congenite, disfonie spasmodiche, muta vocale, paralisi) o post intervento (cordectomie, laringectomie subtotali e totali)
- disturbi delle funzioni corticali superiori con specifica attenzione alla codificazione ed alla decodificazione (afasie, agnosie, aprassie, disturbi dell’attenzione, disturbi della memoria)
- disturbi centrali della motricità del distretto fono-articolatorio (disartrie)
- disturbi oligofrenici da “insufficienza mentale” e/o da demenza
- disturbi da lesione sensoriale (sordità e impianti cocleari)